Legnano e il parcheggio per la stazione in via Gaeta

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Di seguito la risposta pubblica al commento polemico del Direttore di Legnano News da parte di chi ha rilevato i fatti.

C’è poco da complimentarsi con RFI sulla gestione di questi lavori da noi fortemente richiesti.
Quelli che voi quantificate come “alcuni parcheggi” non disponibili sono circa un centinaio, forse anche più.

Faccio presente che quel centinaio di posti auto sono generalmente occupati da pendolari che arrivano da tutta la zona Sud di Legnano e che, ieri mattina, a sorpresa, si sono ritrovati senza un maledetto posto dove mettere la macchina.

Cercatene altri, direbbe lei Direttore. Ebbene così ho fatto. E non so se lei è al corrente che tutti gli altri parcheggi di quel lato della stazione sono a disco orario, quindi occorre attraversa piazza del Popolo fino ad arrivare in via Cattaneo per poi cercare parcheggio in via Vespucci (calcoliamo, se va bene, 10’ di tempo). Ebbene, di certo non sono l’unica ad aver avuto questa idea, quindi la via Vespucci è già occupata da chi mi ha preceduto e dai veicoli dei pendolari che abitano da quella parte di Legnano e che lì parcheggiano di consueto. Andiamo quindi in via Flora che dista poco più di 10’ a piedi dal binario 1 (e siamo già a +20’)

Sa cos’è successo Direttore? Che io il treno l’ho perso a causa di questo “banale disagio”. E che da domani devo arrangiarmi per trovare un posto alternativo. Perché ai benpensanti che gestiscono queste cose non è nemmeno venuto in mente di concederci di parcheggiare sul lato opposto di via Gaeta.

Ma questo forse è pretendere troppo, a me in effetti sarebbe bastato un banale cartello che il giorno prima mi avvisasse dei lavori e mi sarei organizzata per cercarmi da sola un’alternativa. È chiedere troppo?

Non mi pare proprio. Un cartello appiccicato anche con lo scotch, mica un avviso sulla app (mio Dio che sforzo tecnologico) o un articolo sul suo quotidiano online.

A casa mia questo si chiama rispetto, nemmeno servizio, per il cliente.

Perché io lavoro in un’azienda che conta circa 2800 dipendenti solo in Italia, che fattura quasi 6 miliardi l’anno e gestisce qualche migliaio di fornitori e emette circa un milione di commesse l’anno verso i clienti. Eppure, ogni qualvolta ci sia un disservizio, anche indipendente da noi, siamo giustamente obbligati a fornire un’alternativa ai nostri clienti, a costo di rimetterci economicamente.
Ma questo concetto non vale per Trenord, RFI, Comune di Legnano, Regione Lombardia e compagnia bella perché tanto si conta sul fatto che noi clienti non abbiamo un’alternativa. Bello schifo.

E chiudo dicendole, Direttore, che sono disposta a dirgliele vis a vis queste cose (mica mi si venga a dire che sono un leone da tastiera) perché io non sono disposta a subire l’ironia di un giornalista che scrive un articolo clamorosamente di parte, per fare un sonoro applauso ad una amministrazione regionale immobile e inconsistente, che ha bisogno di vantarsi di aver avviato i lavori per la riqualifica di un muro fatiscente prima che qualcuno si facesse male.

Direttore mi dica, quante volte a settimana prende il treno? Sa cosa significa ogni santo giorno avere un disservizio e poi leggere la sua ironia su LegnanoNews? Spero di averglielo spiegato.

Saluti.

  • Ah. Per onor di cronaca, il 23 luglio non c’è praticamente nessuno in ferie. Quindi non mi si venga a dire che è periodo propizio. Forse intendeva agosto.
  • Ah di nuovo. Lunedì 23 mattina sono apparsi i new jersey (senza peraltro la basilare segnalazione cartellonistica stradale) e oggi, 24 pomeriggio, i lavori ancora non sono iniziati. Forse che ancora RFI non ha chiuso la gara di appalto per i lavori?